Repeat…

cielo immenso dentro
Non so se vi capita mai di ascoltare e riascoltare più e più volte una canzone, anche per 4,5, 10 volte di fila. Cantarla o semplicemente arrivare solo ad ascoltarla.
Favole fiumi, mari, di perplessità..
Non c’è una ragione per non provare.. quello che sento.. dentro.. 
Un cielo immenso.. dentro.. 
Quello che sento ..
Ho bisogno di stare con te 
Regalarti le ali di ogni mio pensiero.. 
Oltre le vie chiuse in me .. 
Voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero.. 

E poi un giorno (e che cavolo, c’è sempre sta frase che compare o una simile, ma un’altra no?)
zac!
quella canzone assume una veste nuova e forse capisci, almeno io in questo frangente, perchè piaceva tanto. Oltre la melodia, oltre a come lei mi piace sempre molto e me ne sbatto di quello che chicchessia mi può dire sui miei gusti musicali, mi piace come mette insieme le parole e in questo caso mi piacciono da impazzire determinati versi, per non dire quasi tutti.

Un po’ di passato, un po’ di presente, un po’ di futuro
Tenersi tutto dentro e far finta che tutto vada -andava…- bene.
Non ci avevo mai fatto veramente caso perchè allora mi piacessero quei versi, fino a che non ci si allontana da una cosa non la si vede per intero, come una montagna, la si vede bene e nella sua interezza solo da lontano.
Quando i bisogni sono alla fine altri, quelli di cui avevo bisogno allora diversi da quelli che necessito adesso, anche se alcuni resteranno sempre validi o attuali. Sicuramente le storie vecchie, le ferite, quello che si sente, tutto aiuta a capire cosa si vuole d’ora in avanti e magari cosa non vorremmo.
Non dico che sarà facile dire tutto tutto tutto come sta, ma esserne più consapevoli, o provare all’inizio a mettere dei paletti da non oltrepassare. Sapere che si potrà dire tutto senza esclusione di colpi o quanto meno provarci.
I primi da convincere che si può e si deve dire (o dirci tutto) da quello che ho visto siamo noi stessi (me in questo caso, non so voi ma io faccio molta fatica a convincere me stessa a fare le cose più faticose e difficili) o -collegandoci ai versi della canzone- a dirci ciò che è vero.

Come diceva Supertramp, “happiness only real when shared”

Puoi leggere..

Carolina Celsan

Sono Carolina Celsan, laureata con Lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel 2019. Dopo quasi 5 anni di esperienza ospedaliera, ho capito che

Sonia Manca

Mi sono laureata in fisioterapia nel 1994 e dopo un lungo percorso di formazione e lavoro in neurologia-ortopedia in Italia e all’estero mi sono specializzata

Alessandra Cellana

Mi chiamo Alessandra Cellana, ma molti mi conoscono come “la Celly”. Sono ostetrica dal 1992 e infermiera professionale dal 1989. Ho dedicato la mia carriera

Carlotta Iannicelli

Sono ostetrica dal 2006 e per 17 anni ho lavorato presso un ospedale di Roma. A seguito delle mie due maternità ho iniziato ad approfondire