La qualità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi incontri

“La qualità della tua vita dipende dalla qualità dei tuoi incontri”

Era una delle frasi d’effetto di un frate, tal fra Stefano di Sant’Antimo quando avevo sui 17 anni e bazzicavo quei posti con gli scout nei periodi pasquali.
Mai una frase è stata più bella.
Scegli la qualità della tua vita in base a chi incontri, ovvio non puoi decidere tutto te ma puoi dare una bella impronta decidendo se continuare o meno con un incontro. O comunque puoi capire se da un incontro la tua vita ne uscirà più bella.

Non sai quando avviene effettivamente l’incontro o la scintilla scatenante di tutto. In un determinato momento avviene e prima o poi l’effetto si abbatterà sulla tua vita. Almeno così capita a me.
Ovviamente ci sono persone che a prescindere faranno la differenza… come la sempre sorridente Frida

E poi ci sono briciole, un incontro di coppette che pensi poi magari resterà solo un incontro di coppette organizzato da una mezza pazza in quel di Pisa. Poi quando torni a Pisa dici “ma quella mi stava simpatica… sentiamola per un aperitivo”  e tutto inizia… gira, scorre…

E ti ritrovi a organizzare una giornata di cosmesi naturale e self-shiatsu (Do-In) con lei e poi viene fuori una cosa bellissima nell’agriturismo dei tuoi amici. Ed è come se tutto prendesse il posto giusto. Ogni cosa con un incastro perfetto. E ora abbiamo un prossimo incontro a Pisa e poi ne stiamo programmando altri diversi… tutto si evolve e cresce, tutto partito da un incontro di coppette…

E poi c’è instragram. Pubblichi una foto della tua casa nuova, anche se è una casa transitoria la decori perchè sarebbe troppo deprimente almeno per me non farlo. E ragionando su questo scopro -si io- che io sono la mia casa e quindi tutti i fronzoli, cartoline, lucine, lampadine, quadri, cazzate varie sono una mia estensione o widget o applicazione e si adattaranno alla perfezione a qualsiasi casa dove andrò, io porterò il colore e riempirò il vuoto. Questo non per che mi devo sentire meno triste all’idea di un nuovo prossimo trasloco, ma perchè osservando quelli passati è proprio andata così. Lasciando una casa la lasciavo vuota, non era più quella che era come quando io ci vivevo. Non era la casa o gli oggetti ma io a renderla tale.
Tornando a noi, posto la cartolina simpatica che mi porto dietro da anni che recita “Nella mia città nessuno è straniero” e un amico ha la tazza… Ora, non per dire ma io sono una maniaca collezionista di tazze e questa cosa è stata una bellissima coincidenza.

Poi nella vita ci sono quelle amicizie passeggere che non sai quanto resteranno nella tua vita ma quel poco è sempre una cosa buona. Ti insegnano un nuovo modo di cuocere il riso o ti portano ad apprezzare il rum. Non importa il tempo, se sia durata un anno, 10 o pochi mesi o giorni. Ci sono incontri che possono durare ore e lasciano una impronta dentro profonda come una relazione di anni non lascerà mai.

E poi ci sono gli amici che sacrificano mezzo pomeriggio di mare per toglierti le spine di riccio magari prendendosi degli insulti o che chiamano il ristorante per accertarsi che ci siano le cozze pelose crude e i cannolicchi, con cui poi l’orologio non ha importanza e infatti arrivi tardi ovunque.

Poi ci sono quelle altre persone che ti rapiscono, senza che te ne accorgi ci stai parlando da ore, prima erano le 12 e dovevi andare a pranzo e poi si fanno quasi le 15, quelle con cui puoi chiacchierare di tutto come anche stare in silenzio

“Buon giorno”, disse il piccolo principe.
“Buon giorno”, disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete.
Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva piu’ il bisogno di bere.
“Perche’ vendi questa roba?” disse il piccolo principe.
“E’ una grossa economia di tempo”, disse il mercante.
“Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre’ minuti la settimana”.
“E che cosa se ne fa di questi cinquantatre’ minuti?”
“Se ne fa quel che si vuole…”
“Io”, disse il piccolo principe, “se avessi cinquantatre’ minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana…” cit. Piccolo Principe

Di sicuro godersi il tempo con le persone migliora gli incontri, migliora la qualità dell’incontro, come anche il non mettersi fretta.
Spesso quando vado dalle mie donne penso a cosa a me non piace quando sono io la paziente. Essere presa di fretta, avere poco tempo per esprimermi, parlare, chiarirmi.
Tempo, serve tempo nella vita, negli incontri.

Dobbiamo in qualche modo imparare di nuovo a prenderci del tempo per noi e per gli altri, e scopriremo che di tempo ce ne avanza!

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Psicologa Cecilia Autelli

Mi chiamo Cecilia Autelli e sono una psicologa. Inoltre, sono iscritta al terzo anno della scuola di psicoterapia a indirizzo cognitivo-neuropsicologico. Nella mia pratica clinica

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