L’orgasmo

Perchè parlare di orgasmo?

è una cosa talmente bella che secondo me tutti dovrebbero averne, spesso e felicemente.
Questa scena del film “Harry ti presento Sally” mi è sempre piaciuta molto ed è una comica dimostrazione di come le donne sappiano fingere quando non arrivano all’orgasmo.
Oggi comunque non voglio parlare di come fingere un orgasmo o perchè, ma piuttosto da cosa porta un orgasmo e come si comporta il corpo


L’orgasmo porta con se una serie di risposte del fisico che danno piacere, relax e appagamento.
Dicono che l’orgasmo serva anche a farci scaricare dalle tensioni accumulate, dopo il clou in circolo si ritrovano endorfine ( che sono simili agli oppioidi) e l’ossitocina, responsabile della sonnolenza dopo il coito ( e nella donna porta a ulteriore contrazioni dell’utero). Quindi avere orgasmi rende più felici e sereni!!

L’orgasmo, sia femminile che maschile, possono dipendere molto sia dall’aspetto psicologico, dal contesto, ma anche dal proprio allenamento. Il perineo, o pavimento pelvico, ha una grande influenza su come viviamo la sessualità e sul piacere che ne traiamo. Ad esempio si è visto come un perineo più allenato nella donna porti maggiori stimolazioni al pene ma anche proprio alla donna, e come per l’uomo possa influire sul tempo dell’erezione come dell’eiaculazione. L’allenamento del perineo può essere fatto, per le donne, con gli esercizi di Kegel come anche accompagnandosi dalle palline Ben Wa, più conosciute come palline della geisha.
Oltre a questi esercizi ci sono altri che possono essere fatti, sia dalla donna che dall’uomo, e possono portare notevoli benefici, sia per la vita sessuale che come prevenzione per il futuro (il pavimento pelvico è molto importante per quanto riguarda la salute del sistema urinario.
Oltre ad allenare il perineo, tutto il corpo trarrebbe vantaggio se ci fosse un po’ di movimento nella propria vita, tra petting, preliminari e rapporto sessuale si fa della sana aerobica e per non arrivarci col fiatone….magari allenarsi camminando o con esercizi di vario tipo.
Due studiosi, William Master e Virginia Eshelman Johnson nello studio “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna” (1966), hanno diviso tutto il tram tram in 4 fasi:
– il desiderio sessuale
– l’eccitazione
– il plateau
– l’orgasmo e la risoluzione

Il desiderio

Kaplan nel 1976 diceva
“La reattività sessuale umana è una sequenza di eventi fisiologici altamente razionale e disciplinata, il cui obiettivo è di preparare il corpo dei due partner ad un’unione a fini riproduttivi. Perché il rapporto sessuale possa avvenire, gli organi genitali di ciascun partner devono subire profondi mutamenti di forma e funzione rispetto al loro stato abituale. È letteralmente impossibile che abbia luogo un coito se i partner non sono in fase di eccitazione sessuale e cioè se il pene è una flaccida appendice e la vagina è stretta e asciutta”

In parole povere, serve che le due persone si desiderino.
Per desiderio sessuale come primo significato inconscio ci sarebbe quello della procreazione, desiderare della prole porta a desiderare qualcuno per un rapporto sessuale “procreativo”. Questo è ancora presente ma se lo si dice a un ventenne credo che non lo reputi come una cosa vera, direbbe che desidera una donna per altri motivi. Questo desiderio procreativo è quello che continua a farci rispondere agli ormoni (ferormoni ad esempio, pensate che hanno pure inventato dei profumi alla portata di tutti!). Il desiderio sessuale è attivato a livello cerebrale dal testosterone, dagli estroprogestinici, da ormoni tiroidei, dall’ossitocina e dalla vasopressina. Quindi ad esempio per le donne può modificarsi lungo il ciclo ormonale in base al livello degli ormoni, può essere attivato con la secrezione di ossitocina (che ad esempio si libera dalla stimolazione dei capezzoli). Poi è inibito dalla prolattina in alte dosi (l’ormone della lattazione, ma se ben compensato non è che blocca il desiderio di una mamma che allatta), inoltre inibito da farmaci, droghe, e alcune malattie.
Non dipende, ora come ora, solamente dagli ormoni ma anche dai propri gusti ed è una cosa soggettiva, può variare dalle inclinazioni sessuali, al contesto e allo stato psicofisico del momento, come anche dal bisogno di soddisfare altri bisogni primari, se si ha bisogno di mangiare, di andare in bagno o si ha freddo non si può pensare a far l’amore.

L’eccitazione ha caratteri multifattoriali (fattori biologici, psico-sessuali, sociali)

Può essere “riflessogena” quindi attivata da stimoli tattili diretti o indiretti nelle varie zone erogene, psicogena che significa che viene attivata da stimoli cognitivi o emotivi (qualcosa che si guarda, che si annusa, dalle fantasie, da sguardi indiscreti) e può essere notturna quando durante la fase REM si sogna e il nostro corpo è sotto il controllo del sistema del parasimpatico. La parte emotiva ha molta importanza, si è visto come una donna con un uomo non giunge all’orgasmo, mentre con altri partner può avere orgasmi multipli.

L’eccitazione si trova poi su tre livelli diversi, quello cerebrale, a livello periferico non genitale (zone erogene) e a livello genitale, in modo ovviamente diverso tra le donne e gli uomini.

Con l’eccitazione nella donna si ha la lubrificazione della vagina e la congestione delle strutture bulbo cavernose vestibolari e clitoridee, ovvero le pareti della vagina, un po’ le piccole labbra, il clitoride si gonfiano e possono inturgidirsi e cambiare colore scurendosi. La vagina si allunga anche in previsione di accogliere il pene. Anche zone diverse dai genitali vengono  influenzate dall’eccitazione, i seni ad esempio possono aumentare di volume e i capezzoli si inturgidiscono, il battito cardiaco può aumentare come anche il ritmo della respirazione.
Mentre nell’uomo c’è una visibile erezione accompagnata dall’elevazione dei testicoli (come se si sollevassero) e lo scroto come se si corrugasse e aumentano le rughette. Anche nell’uomo si nota l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione e tensione muscolare, nonchè l’erezione dei capezzoli come nella donna.
Inoltre, sia per uomini che per le donne, quando si è eccitati le pupille si dilatano (Bernick et al. 1971)

Il plateau

In questa fase si ha l’intensificazione della tensione sessuale per la persistenza dello stimolo (stimolazione); può avere una durata variabile a seconda della persona e della situazione (fattori costituzionali e socio/culturali) e possibile passaggio alla fase orgasmica (ma anche tornare indietro se compaiono distrazioni o se la stimolazione cede).
Le modificazioni fisiche nella donna coinvolgono essenzialmente la vagina e la vulva. A livello del corpo aumenta ancora di più la pressione, la frequenza cardiaca e quella respiratoria, il seno aumenta ancora di più e nella vulva le piccole labbra cambiano colore mentre il prepuzio del clitorire si retrae. A livello vaginale aumenta la lubrificazione e si forma la piattaforma orgasmica, ovvero la parte più profonda della vagina che si “forma” con l’aumento del tono muscolature superficiale perineale e aumento del tono del muscolo pubo-coccigeo (unità componente il muscolo elevatore dell’ano). Il perineo è quindi molto importante! Nel 1952, Kegel aveva notato che nel 40% delle donne che soffrivano di anorgasmia (non riuscivano a raggiungere un orgasmo) c’era anche un malfunzionamento del pavimento pelvico.

Nell’uomo invege il pene può irrigidirsi ancora di più, il glande e i testicoli si ingrossano, e perifericamente si ha vasodilatazione del torace, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria e della pressione

L’orgasmo è la scarica della tensione sessuale che si è accumulata (e caricata) nelle fasi precedenti (o anche accumulata da giorni) e come per le fasi precedenti, i suoi effetti si propagano in tutto il corpo.
Nell’uomo provoca la contrazione della prostata (che produce parte del liquido seminale), vescichette seminali e uretra, con conseguente fuoriuscita dello sperma. Nella donna provoca le contrazioni della vagina e dell’utero (del pavimento pelvico anche), accentuate dalle prostaglandine presenti nello sperma che le accentuano.

E’ un evento neurofisiologico e soggettivo, che deriva da risposte nervose agli stimoli e che è molto soggettivo (due persone dopo le stesse stimolazioni possono sentire cose diverse, come abbiamo visto molto dipende dal contesto, dagli stimoli e soprattutto dalla relazione con il partner, accompagnato da risposte fisiologiche riflesse, tra cui la contrazione ritmica e involontaria dell’elevatore dell’ano (un muscolo che fa parte del pavimento pelvico), che porta sensazioni di piacere di varie intensità in base alla stimolazione precedente o allo stato di eccitazione
Può essere raggiunto con la stimolazione diretta dei genitali o dell’ano, come delle zone erogene, o talvolta anche da uno stato mentale particolare come lo sono i sogni o fantasie spinte.

Quando giunge l’orgasmo la donna ha contrazioni involontarie e ritmiche nella piattaforma osgasmica, dell’utero e dello sfintere rettale, ci può essere la perdita del controllo muscolare volontario (spasmi muscolari), inoltre aumenta ancora la frequenza cardiaca, la respirazione e la pressione, con vasodilatazione diffusa (aumentano i rossori). Ci può essere una sensazione di perdita, di arrivo, di spossatezza tipo “ora mi butto sul letto e mi addormento subito”.

Nell’uomo partono potenti contrazioni involontarie dei dotti prostatici, eiaculatori e delle vescichette seminali, il pene quindi ha varie contrazioni lungo tutta l’asta, e i testicolo vengono spinti più in alto e verso il corpo. Come per la donna c’è un picco della frequenza cardiaca, respiratoria e della pressione accompagnata dalla perdita del controllo muscolare volontario.

Dopo l’orgasmo c’è la risoluzione, ovvero l’insieme dei cambiamenti fisiologici che accompagnano il ritorno allo stato basale, a prima dell’eccitazione. Ovviamente se non c’è stato l’orgasmo questa fase non c’è.

Nella donna, sempre che con il continuare della stimolazione non sopraggiungano altri orgasmi, si ha la comparsa della piattaforma orgasmica e c’è il ritorno alla situazione precedente il rapporto (entro 15-60”) di tutti gli organi sessuali (clitoride, vagina, piccole e grandi labbra, utero). Anche la vasodilatazione scompare e le chiazze cutanee non sono più visibili. Alla fine c’è un senso generale di rilassamento (ritorno al normale della frequenza cardiaca e respiratoria) grazie anche alla liberazione di ormoni come endorfine, ossitocina, ecc.

Nell’uomo si ha la perdita dell’erezione, seguita da un più lento ritorno alle situazioni basali. Come nella donna la frequenza cardiaca e quella respiratoria, la pressione e la vasodilatazione ritornano a uno stato basale. Grazie agli ormoni liberati l’uomo è in uno stato di rilassamento che può anche portare al sonno.
Dopo l’orgasmo c’è un periodo refrattario (breve nei giovani), ovvero un tempo necessario a far ritornare il pene eretto se ci sono gli stimoli giusti

Questo è un video di una sessuologa spagnola, Lorena Berdun, che aveva una rubrica in una trasmissione di Crozza

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