Additivi per lavare i vestiti

Ultimamente sempre più spesso si sente parlare di questi famosi additivi per lavare le cose, per sbiancare o igienizzare. Sempre più spesso molti iniziano a cercare qualcosa di più ecologici per sostituire detersivi molto inquinanti e che magari lavano poco, purtroppo il più delle volte ci sono informazioni errate che possono far spendere soldi inutilmente e non ottenere i risultati tanto attesi.
Sono entrata in questo mondo grazie a Monica che ne sa a pacchi di tutte queste cose e mi ha introdotto nel mondo di Zago e del suo forum e di tutte le perle di saggezza sul lavare e sui detersivi.
Vi invito comunque a leggervi Ricette Autarchiche di Fabrizio Zago, link qua

Si parla molto di tante sostanze come percarbonato di sodio, napisan, oli essenziali, aceto, bicarbonato, soda solvay, lisciva, aceto, acido citrico…
Ma quali son veramente utili per lavare i vestiti?

I presupposti per scegliere sono che:
– funzionino
– funzionino senza danneggiare gli abiti
– non inquinino
– non costino un occhio della testa.

Ricordatevi che i detersivi liquidi per lavatrice funzionano bene solo fino ai 40°C mentre quelli in polvere funzionano con gli enzimi fino ai 40°C, man mano che poi la temperatura sale gli enzimi vengono degradati e iniziano a funzionare i tensioattivi che vengono liberati con le temperature pari o superiodi ai 60°C.
Un detersivo deve avere un po’ di cose dentro come:

  • tensioattivi per emulsionare lo sporco. In effetti gli unici prodotti che lavano.
  • sequestranti per addolcire l’acqua
  • sbiancanti  (percarbonato di sodio, acqua ossigenata)
  • enzimi per decomporre lo sporco formato da proteine, grassi o carboidrati

Percarbonato di Sodio 
E’ un sale (Na2CO3·1.5H2O2o scritta diversamente (Na2CO4) che quando si attiva libera ossigeno sotto forma di acqua ossigenata

2(Na2CO3·1.5H2O2) → 2 Na2CO3 + 3 H2O2

Il percarbonato di sodio si attiva con temperature alte (sui 40°C inizia ad attivarsi ma è meglio una temperatura di 60°C) oppure se viene a contatto con sostanze che lo attivano (TAED) ma sempre a temperature sopra i 30°C. Il suo potere sbiancante è dato dal liberare ossigeno (sotto forma di acqua ossigenata H2O2) e inoltre l’altro composto che si forma si chiama carbonato di sodio, conosciuto più spesso come “soda Solvay”, che viene usato di solito per sgrassare, pulire e sovente suggeriscono di usarlo per creare detersivi casalinghi (cercate la voce “lavaggio capi in lavatrice” dentro questo piccolo compendio del dottor Zago).
Il percarbonato di sodio è molto potente come sbiancante e potrebbe danneggiare i vestiti colorati.
Viene spesso usato in altri detersivi come “sbiancante a base di ossigeno”, spesso mescolato con altri prodotti come enzimi e tensioattivi. Uno dei più famosi è il Napisan, ha circa il 30% di percarbonato, poi credo l’attivante e poi cose inutili che spesso lo rendono un additivo pessimo e difficile da lavare, nonchè molto costoso per via della marca.
In lavatrice si aggiunge nella vaschetta del detersivo (dove si mette quello in polvere) o nella pallina. Non va mescolato con l’acido citrico altrimenti si annulla quest’ultimo.
La quantità di percarbonato di sodio da usare è di circa 1 cucchiaio da minestra per lavatrice da circa 5 kg, la dose comunque dipende da quanto sono sporchi i vestiti e dalla capienza della vostra lavatrice. Liberando ossigeno e il carbonato di sodio (soda Solvay) si suggerisce l’uso solo sui capi bianchi perchè altrimenti i colorati con il tempo perderebbero colore, non si vede subito ma lavaggio dopo lavaggio.
Lo si trova in alcuni supermercati a buon prezzo, in altri tipici del settore eco-bio costa un occhio della testa. Si può acquistare online su percarbonatodisodio.it (costo sui 2,50/3€ al kg) o su Officina Naturae con aggiunta di altri additivi e attivatore (7,85€ al kg)

Acido citrico
L’acido citrico è un acido molto presente in natura, ad esempio il succo di limone ha il 5-7% di acido citrico o è presente nel ciclo di Krebs degli essere aereobi.
Lo definiscono un acido debole ma è molto forte e se lo si usa in concentrazioni del 15% (150 gr in 1 lt di acqua servono i guanti perchè irrita le mani). Viene usato per molte cose: anticalcare, ammorbidente, brillantante, conservante per alimenti E330, e tanti altri usi domestici. Ad esempio io ho fatto uno spruzzino per pulire i sanitari e mi trovo molto bene. Qua potete trovare un articolo che approfondisce l’uso dell’acido citrico TreTopini
In lavatrice, la soluzione tra il 10 e il 20% in base alla durezza della vostra acqua, va aggiunto nella vaschetta dell’ammorbidente o aggiunto durante l’ultimo risciacquo. Se non volete avere questo problema potete usare il citrato di sodio, qua una ricetta per farlo.
Non si deve usare: mescolato con percarbonato, bicarbonato, soda solvay, agglomerati di quarzo, ferro zincato, marmo
Nei negozi lo si trova in quelli eco-bio tipo natura sì, oppure nei posti dove vendono cose per la viticultura. Si può acquistare online su percarbonatodisodio.it (costo sui 3,80/4,50€ al kg) o su Officina Naturae con aggiunta di altri additivi e attivatore (12,30/6,65 € al kg)

Sapone di Marsiglia e dergente per i piatti
Il sapone di Marsiglia, praticamente glicerina, è ottimo per pretattare le macchie ma non per lavare da solo i capi, i tessuti si ingrigiscono e si possono cerare. Il sapone poi quando è disciolto nell’acqua può legarsi con i sali minerali presenti, come calcio e magnesio, e forma una roba densa e molliccia; per evitare questo servirebbe un sequestrante (tipo anticalcare speciale) come il citrato di calcio. Inoltre il sapone di marsiglia può cerare le fibre e se stiamo lavando pannolini o assorbenti lavabili diminuirebbe la loro assorbenza.
Va quindi usato con parsimonia e va sciacquato bene.
Il detersivo per i piatti viene poco considerato per il trattamento delle macchie dei panni, invece è ottimo! sia come smacchiante che per creare detersivi casalinghi (nel librino di Zago c’è una ricetta). Addirittura le inglesi lo usano per fare lo stripping dei pannolini lavabili, per una pulizia più profonda, non conosco però bene le dosi e usando troppo detersivo si rischierebbe di avere troppa schiuma che sarebbe poi difficoltosa da eliminare. Può essere un ottimo aiuto ad esempio per le macchie di unto o per gli odori molesti che non vogliono andare via (classica ascella pezzata).

Cosa invece è poco utile usare quando si parla di lavaggi in generale e di lavaggio di pannolini e assorbenti lavabili!

Carbonato di sodio o Soda Solvay
Il carbonato di sodio ( Na2CO) è un altro composto che viene usato per la pulizia domestica o per lavare i vestiti. La sua formula è molto simile a quella del percarbonato di sodio e del bicarbonato di sodio, ma tutti e tre questi composti funzionano in modo molto diverso!
Quando la soda solvay viene sciolta in acqua a temperatura normale fa aumentare il pH (una soluzione di 50 g in un litro di acqua a 25 °C ha pH11,5.) ovviamente una quantità inferiore agirà meno sul pH ma avrà comunque un effetto alcalinizzante (che aumenta il pH).
Alcuni suggeriscono di aggiungere al detersivo un cucchiaio di Soda Solvay per aumentare il potere sgrassante. Il carbonato di sodio però agisce anche legandosi ad alcuni sali minerali, e una volta che si è legato si deposita sulle fibre dei vestiti, è utile quindi usare un “sequestrante” che cattura questi sali minerali così che non interferiscano con l’azione del carbonato di sodio, come potrebbe essere il citrato di sodio.
La Soda Solvay è ottima per pulire i forni, si crea una pappetta e poi coi guanti e spugnetta si pulisce il forno, non sarà veloce ma fa tanto! Si può creare uno spruzzino sgrassante con 100 gr di soda, 80 gr di detersivo per i piatti e 400 gr di acqua (aggiungere i vari ingredienti all’acqua e non viceversa). Per i panni le indicazioni suggeriscono di aggiungere 1/2 cucchiai al sapone che si usa (può scolorare i vestiti), potete sennò guardare le indicazioni del dottor Zago. E’ opportuno usare con cautela questo additivo perchè è molto alcalino e aggressivo e può quindi rovinare i tessuti. Per questo non è consigliato per il lavaggio sui pannolini e assorbenti lavabili, diciamo che si “mangia la stoffa”.
La soda Solvay non si deve usare su: alluminio, legni di vario tipo, parquet oliato, parquet verniciato, rame, pannolini e assorbenti lavabili
La Soda Solvay si trova in molti supermercati e in negozi che vendono prodotti per la pulizia domestica.

Ammorbidente
L’ammorbidente nasce per rendere più morbide le fibre dopo che son state “sbattute” dai detersivi alcalini (caricano le fibre negativamente) e indurite dal calcare che ci si deposita sopra. I vari composti dell’ammorbidente ricoprono le fibre per renderle più morbide. Il composto principale è l’esterquat che è quello che neutralizza le cariche negative lasciate dai detersivi, può essere animale o vegetale, poi ci sono altri ingredienti che originano dal petrolio o comunque non proprio biodegradabili (amplificatori della morbidezza, profumi sintetici, perlanti, addensanti, antischiuma, coloranti, conservanti…ecc), e tutti questi composti vengono inseriti nell’ultimo lavaggio quindi restano adesi alle fibre perchè non vengono risciacquati e quindi possono sia inquinare molto ma soprattutto creare irritazioni e dermatiti, nonchè cerare le fibre di assorbenti e pannolini lavabili. Al posto di un ammorbidente comune se ne può scegliere uno ecologico (leggendo l’etichetta per avere conferma di cosa ha dentro) oppure acido citrico o citrato di sodio (che fa da anticalcare).

L’aceto
L’aceto contiene solitamente l’acido acetico (CH3COOH) tra il tre e il cinque per cento; gli aceti naturali contengono anche piccole quantità di acido tartarico e acido citrico.

Oltre alle proprietà acide è considerato anche uno sgrassatore (la natura di essere un acido organico fa si che possa legarsi anche alle sostanze grasse), molti lo aggiungono al detersivo o creano soluzioni con aceto e detersivo. 
Essendo più corrosivo dell’acido citrico è sconsigliato da usare sui metalli e inox perchè appunto li corrode e fa rilasciare il nichel che potrebbe poi causare allergie o peggiorare quelle già esistenti verso il nichel. Si sconsiglia quindi di usarlo come ammorbidente per la lavatrice e per lavare i piatti o lavastoviglie. Può essere tranquillamente sostituito con l’acido citrico.
Non si deve usare: mescolato con percarbonato, bicarbonato, soda solvay, su acciaio/metalli/ferro zincato, agglomerati di quarzo, marmo, parquet oliato,

Bicarbonato di sodio
Il bicarbonato di sodio, o meglio l’idrogenocarbonato di sodio o carbonato acido di sodio (NaHCO3) è molto simile al percarbonato e alla Soda Solvay ma basta che si modifichino poche cose che cambia tutto nel modo in cui reagiscono le sostanze al contatto con acqua e alla temperatura, e anche come caratteristiche.

Se viene sciolto in acqua a temperatura amiente crea una soluzione poco basica (una soluzione di 50 g in un litro di acqua a 25 °C ha pH inferiore a 8,6)


Sicuramente il bicarbonato di sodio non serve per tutto, ad esempio:
– non igienizza
– non sgrassa
– non elimina il calcare
– non ha capacità come ammorbidente per i vestiti
Quindi da usare per lavare i vestiti non ha alcuna indicazione!! Leggi qua per approfondire
Anche se sulla confezione ci scrivono che serve per… o che nel sito della Solvay scrivono che… non fidatevi! fate delle prove ad esempio per sgrassare qualcosa, provate ad ungervi le mani con dell’olio da cucina, poi fate una pappetta con bicarbonato e acqua e provate a pulirvi le mani e dopo sciacquate. Scommetto che le troverete unte! (l’ho appena fatto!). Oppure per vedere come toglie il calcare, ad esempio fate una soluzione e immergetevi il doccino o uno di quei cosetti da dove esce l’acqua dal rubinetto, quelli che si svitano e hanno la retina. Poi provate invece con un anticalcare o con acido citrico!
Viene spesso usato per la cosmesi, come per deodoranti e dentifrici, come deodorante (togli odori) per il frigorifero, taglieri di legno o per togliere i cattivi odori dagli olii di frittura prima di farci il sapone.
Si può fare una pappetta mescolando bicarbonato + detersivo per i piatti e usarlo al posto del classico Cif. 
Il bicarbonato, o sue pappette, è meglio non mescolarlo con gli acidi (aceto, limone, acido citrico).
Spesso si suggerisce di usarlo come antiacido, per lavande vaginali in caso di candida, per pediluvi o bagni in basca. Si deve stare attenti alle quantità e alla frequenza. La pelle del nostro corpo ha un pH più acido rispetto a quello del bicarbonato e usarlo frequentemente potrebbe alterare l’habitat per i batteri che normalmente abitano la nostra pelle e causare irritazioni. Soprattutto per le lavande vaginali si deve prestare particolare attenzione perchè il pH vaginale è di circa 3,5-4 mentre una soluzione di bicarbonato è molto più basica (8,5 circa) e potrebbe alterare il pH e danneggiare la flora batterica buona vaginale che necessita di un pH molto acido.
Usato come antiacido gastrico o per altre cure si deve tener presente che può essere dannoso se si eccede con il suo uso.
Non si deve usare su: parquet verniciato, vetri/specchi, legno laccato/verniciato

Lisciva
da Wikipedia

La liscìvia, popolarmente denominata lisciva e lìscia[1], è una soluzione alcalina contenente di solito idrossido di sodio, comunemente chiamato soda caustica, oppure idrossido di potassio; può essere ottenuta anche come miscela di sapone e carbonato, perborato o perossido di sodio. Si tratta di un detersivo naturale a bassissimo impatto ambientale. Nell’uso comune, come detergente per panni formato da una soluzione di acqua e cenere, è sinonimo di rànno[1].

Un tempo era il sapone per elezione, anche perchè l’unica cosa che c’era. Assieme al potere detergente però c’è una attività corrosiva che non va sottovalutata, da un lato può rovinare i tessuti e dall’altro può restare intrappolata nelle fibre e quindi causare irritazioni alla pelle. Se state usando la lisciva è meglio fare un risciacquo in più. Inoltre i capi si ingrigiscono, magari non subito ma lavaggio dopo lavaggio diventano sempre più grigi.
La pappetta di lisciva (ad esempio quella che si ottiene bollendo la cenere) può essere un buon additivo per pulire le pentole sporche, comunque quelle unte unte necessitano di più passaggi. Per la lisciva ci possono essere altri usi, si raccomanda sempre però di usare guanti perchè è molto corrosiva.

Candeggina – Varechina 
Nome più da chimici “ipoclorito di sodio” è un liquido molto economico che spesso abita le nostre case. Funziona ossidando le sostanze quando rilascia ossigeno, quindi sbianca e uccide i microorganismi (è un ottimo sporigeno ovvero ammazza le spore). Si deve essere parsimoniosi con il suo uso perchè quando finisce nello scarico può andare incontro ad ulteriori reazioni chimiche e generare dei nuovi composti a base di cloro molto pericolose. La candeggina che si trova in commercio ha una diluizione intorno al 2,5-5%, mai più di 5%!
L’Amuchina è un composto a base di ipoclorito di sodio (candeggina) molto diluito ma che funziona con lo stesso principio, molto probabilmente ha degli stabilizzanti che impediscono la formazione dei composti del cloro organici e tossici. E’ comunque da usare con parsimonia, sia per questo motivo, ma anche perchè è molto aggressiva e corrode i tessuti.
Può essere sostituita con la candeggina delicata che altro non è che una soluzione di acqua ossigenata. La si può comprare o fare a casa.
Non si deve usare su: parquet oliato, capi che si possono decolorare. Non si devono mescolare con acido cloridico (acido muriatico), ammoniaca o etanolo, o riscaldate, si liberebbero delle sostante irritanti o tossiche
Oli essenziali
Sono composti aromatici altamente concentrati che contengono spesso degli idrocarburi. Gli oli essenziali possono sciogliere le plastiche e quindi spesso sono poco indicati da usare su tessuti di PUL (assorbenti lavabili e pannolini lavabili). Vengono suggeriti come possibili igienizzanti, antibatterici, ecc., ma purtroppo la quantità che viene consigliata non è sufficiente per i tanti litri di acqua usati durante il lavaggio con la lavatrice, inoltre sono liquidi oleosi che non si potranno mai sciogliere in acqua a meno che non vengano trattati con un qualche agente che ne permetta la loro emulsione (un sale organico ad esempio). Diciamo che per ottenere un effetto disinfettante si dovrebbe usare più di 10 ml per i 20 lt della lavatrice (molte ne usano molta di più).
Alcuni suggeriscono di usarli per il profumo che lascerebbero sui vestiti creando degli ammorbidenti domestici, sempre stesso problema però del riuscire a scioglierli in acqua.

Ammoniaca
E’ un composto dell’azoto e di solito si trova in stato gassoso (NH3), lo si può però diluire in acqua e se ne ottiene un composto molto basico. E’ spesso usato spesso per pulire la casa o le superfici, e spesso in modo sbagliato. Liberando gas tossici causa spesso incidenti domestici perchè può causare svenimenti.
Non si deve usare: parquet oliato, parquet verniciato,

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Psicologa Cecilia Autelli

Mi chiamo Cecilia Autelli e sono una psicologa. Inoltre, sono iscritta al terzo anno della scuola di psicoterapia a indirizzo cognitivo-neuropsicologico. Nella mia pratica clinica

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